Il prof. Fabio Scoppa definisce in tal modo il Whiplash: “un’ esperienza traumatica di breve durata che produce un movimento articolare eccessivo nelle due direzioni, al di la del limite anatomico e fisiologico, causato da un cambiamento (improvviso, inopportuno e veloce) dell’inerzia dei sistemi integrali del corpo.”
Per comprendere meglio di cosa si tratta pensiamo al classico colpo di frusta prodotto da un tamponamento subito in auto. A causa di un evento di questo tipo, tutto il sistema tonico posturale non funziona più all’interno dei parametri naturali del sistema stesso e questo inciderà inevitabilmente su tutto lo stato di benessere della persona, non solo a livello scheletrico o articolare, ma anche a livello muscolare e viscerale. E’ necessario infatti pensare al proprio corpo come un sistema cibernetico integrato, capace cioè di stabilire una comunicazione e un controllo tra tutte le parti del corpo, basato su complessi meccanismi di feedback e feed forword. In caso di una sindrome disarmoniosa se il paziente non è riportato in armonia, ogni trattamento effettuato per altre cause risulterà inefficace riportando in breve tempo l’individuo nella condizione di sofferenza manifestata (recidiva). Il trattamento del Whiplash rappresenta pertanto una priorità terapeutica da effettuare prima di trattare qualunque altro tipo di problematica. Per risolvere questa tipologia disfunzionale è necessario intervenire sul sistema cranio-sacrale, riattivando la respirazione primaria craniale (MRP) e riattivando il meccanismo di sintonizzazione occipito sacrale nello schema delle membrane di tensione reciproca che sono alla base del corretto funzionamento delle parti interessate. Sinteticamente: “le posizioni antagoniste dell’occipite e del sacro complicano i cicli di flessione ed estensione del meccanismo craniosacrale e determinano un sovraccarico forzato di tensione sulla dura madre del midollo spinale. L’alterazione del drenaggio venoso craniale, dell’attività dei nervi cranici e della tensione della colonna vertebrale può interferire con l’equilibrio del meccanismo vertebrale. Tutti questi disturbi spezzano l’armonia del MRP e debilitano la capacità di autoregolazione interna dell’organismo.” Barral e Croibier, 1999
Il colpo di frusta però può non essere l’unica causa di una sindrome disarmoniosa di questo tipo. Si è accertato che essa si manifesta anche nei seguenti casi: trauma cranico (con o senza perdita di coscienza), caduta violenta sul bacino, sulla schiena o sul cranio, salto dal trampolino, il nuotatore o il surfista preso nell’onda (wavewash= washing machine), cambiamenti di direzione molto rapide, ma può manifestarsi altresì anche per origine emozionale, in quanto il corpo può essere segnato da un’impronta simile al whiplash somatico dovuta a uno stress violento. Al contrario di quello che si potrebbe pensare, l’intervento risolutivo è rapido (1-2 volte) e indolore e richiede un’attenzione primaria da parte del terapista, ancor prima di trattare qualunque altro tipo di disfunzione.